martedì 3 febbraio 2009

STORIA: QUANDO SIAMO NATE E TESTATE DA QUATTRORUOTE.

Nel 1956 nasce la Fiat 600 una delle protagoniste del processo di motorizzazione dell'Italia postbellica QUATTRORUOTE inizia il servizio affermando che soltanto attraverso una severa, razionale,obbiettiva prova su strada direttamente eseguita é possibile conoscere il valore e le prestazioni di un'auto.
Un primo test da MILANO a BORDIGHERA e ritorno 680 km percorsi in 11 ore e 19 minuti alla media di 57 km/h. Piacciono l'estetica, le prestazioni e la tenuta di strada; qualche riserva solo sulla disposizione dei comandi e sulla capacità del bagagliaio. Le conclusioni la 600 rappresenta un riuscito esempio di utilitaria europea.

A maggio del medesimo anno la scelta per la prova mensile cade sull'attesissima Alfa Romeo Giulietta : macchina che ha incontrato larga simpatia per la sua estetica graziosa e per il suo prezzo interessante (1.330.000 lire). Ma la nuova Alfa Romeo sul percorso fisso ottiene anche medie sopra le aspettative (77 km/h), grazie al motore riuscito sotto ogni punto di vista. Unica nota di demerito, le sospensioni: troppo molli per chi ci vuole pestare dentro.

A novembre Quattroruote prova sul percorso fisso che ora si trova sulla pista di Monza, la Volkaswagen che a fine anni 60 sarà chiamata Maggiolino: onesta quattro posti a carattere utilitario. Di guida simpatica, brillante soprattutto per le qualità di robustezza e durata.

1957 La nuova 500 la superutilitaria Fiat é troppo cara e spartana.
L'utilitaria per eccellenza inizialmente non viene accolta dal mercato con grande entusiasmo: é troppo cara , nella pagella con le stelle, la 500 si merita il massimo (4) in tenuta di strada, 3 per freni, sterzo,frizione e abitabilità, 2 per motore,velocità,consumi e ripresa, e solo 1 per il grado di finitura. Quattroruote la ritiene accettabile ma chiede alla Fiat di abbassare il prezzo (490.000 lire) oppure di apportare congrui miglioramenti, tra cui l'aumento della velocità e l'imbottitura della panca posteriore.

A luglio Quattroruote presenta la Giulietta Sprint (traducendo liberamente il termine inglese guizzante ) Della coupé progettata 3 anni prima da BERTONE colpisce soprattutto il musino ma anche motore (1290 cm3, 65 cavalli) freni e consumi superano l'esame a pieni voti.

1958 La sportiva e l'utilitaria. A primavera arrivano le prove dell'Alfa Giulietta TI e della Fiat 1100/103D, due berline, la prima con ambizioni sportive e motore brillante, la seconda onesta familiare dai costi d'esercizio contenuti.
La Giulietta tira fuori la sua grinta e le doti di tenuta su una prova in salita dova ha meritato 4 stelle, mentre la 1100/103D, con il suo motore un po' fiacco, dà il meglio di sé nell'uso urbano.

La prova del mese di giugno é dedicata alla Bianchina, che in pratica é la 500, con motore da 16,5 CV, vestita dall'Autobianchi, la neonata azienda di Desio . La simpatica utilitaria con capote di tela piace. A Quattroruote, che definisce la sua linea elegante e ha parole di elogio per la sua abilità e le rifiniture. Ottima la tenuta di strada e buona la velocità, peccato che la carrozzeria non sia a prova.................d'acqua.

1959 A gennaio compare la prova su strada della Lancia Flaminia, nuova berlina di prestigio che sostituisce l'Aurelia B12 . La Flaminia non é una vettura da turismo per vincere le corse, ma una macchina di gran classe che armonizza il confort della grossa vettura americana col brio della vettura europea. Quattroruote aprezza in modo particolare il confort di marcia e le rifiniture. Voto: ottimo.

1960 A marzo compare la prova della Morris Mini Minor della nuova utilitaria inglese si parla da tempo come un'auto piuttosto rivoluzionaria. Il test di Quattroruote non fà che confermare le attese. Nelle conclusioni vengono enfatizzati l'abitabilità i consumi modesti e il comportamento su strada. Meno riuscite, le finiture; cosi cosi, il confort di marcia. Il prezzo, pero', vicino al milione é decisamente alto.

Benarrivata 600 multipla nella prova di gennaio Quattroruote dichiara: quasi non si distingue quale possa essere il muso della vettura e quale la coda.
La sua praticità, pero', é promossa a pieni voti: 10 in capacità di trasporto persone e bagagli. Bisogna solo fare un po' di pratica per imparare a come entrarvi e uscirvi; specie le donne che dovranno essere piu' accorte nei movimenti.


A Giugno c'è il primo attesissimo approccio con la nuova Fiat 500 Giardiniera (piu' lunga di 21 cm della versione berlina e con un passo accresciuto di 10 cm) A minimo e a pieno carico le qualità di tenuta di strada sono piu' che buone.

1961 Sei mesi dopo la presentazione ufficiale al salone di Torino, nel novembre 1960, la Lancia Flavia viene sottoposta alla prova di Quattroruote La pagella ne conferma il brillante comportamento su strada: motore e freni meritano il massimo dei voti (10) ; cambio e strerzo, invece non convincono a pieno (7), cosi come il grado di finitura, giudicato migliorabile in relazione alla classe Lancia. Ma l'esame é superato.

1962 Uno dei piu' riusciti esempi di autovetture, di minima cilindrata, destinate a uso promiscuo: cosi Quattroruote presentando, a maggio, la prova su strada della Bianchina Panoramica. Il giudizio è sostanzialmente lo stesso espresso a suo tempo per la 500 Giardinetta, di cui questa Autobianchi ricalca le caratteristiche. Ma le finiture sono piu' accurate e la linea piu' elaborata: perfino leziosa. Le uniche differenze sono tutte a vantaggio dell'Autobianchi: oltre al grado di rifinitura, anche la strumentazione e la visibilità sono migliori. Pure nella piccola manutenzione vince la Panoramica.


Alti e bassi in pagella per la Simca 1000, sottoposta a prova su strada a gennaio A non convincere sono il grado di finitura, la strumentazione e gli accessori(davvero distribuiti con il contagocce). A risollevare la media c'é, pero', il buon comportamento su strada e un ottimo cambio. Tutto sommato, una promozione. Altra riserva: il prezzo troppo alto per l'Italia.



E' una sorta di mostro sacro nella storia dell'automobile Italiana. Eppure, al suo debutto, le sue forme destano sconcerto. Stiamo parlando della Giulia T.I. oggetto di una prima impressione statica sul fascicolo di agosto: a prima vista, la linea é poco persuasiva, una 'squadrata tondeggiante'. Poi al solito, fatto l'occhio.....Originalissima, per essere apprezzata richiede tempo.
Siamo nel 1966 e Quattroruote dichiara: Ha segnato un'epoca, la Giulia. Nata nel 1962, poco capita all'inizio, é destinata a diventare un'icona degli anni 60. E' l'auto della polizia e, al tempo stesso della mala , che la usava per le rapine. La 1300 ti era prediletta dai ladri, con i suoi 82 CV.



1963 La Fulvia é la seconda vettura che, in casa Lancia, rompe con la Flavia, infatti, adotta la trazione anteriore. Si apre cosi la prova su strada della nuova berlina Lancia.
Ottima la pagella: da lodare soprattutto la velocità (146 km/h) e la tenuta di strada; molto buoni anche il cambio i freni e il confort di marcia. Deludono invece, lo sterzo, la ripresa e soprattutto i consumi.


E' stata l'auto di Diabolik, dalle linee filanti inconfondibili: la Jaguard E sottoposta a prova a febbraio ha un pilota d'eccezione, Paul Frère, ex Ferrari e vincitore di una 24 ore Di Le Mans. Frère gira sulla pista di Modena, con tempi simili a quelli fatti segnare dai collaudatori Ferrari e Maserati con le "250 G.T." e "3500G.T." Poche automobili hanno suscitato tanto interesse, fra gli appassionati di automobilismo.


1964 Alla fine é arrivata: é la Fiat 850 Non é difficile prevedere scrive Quattroruote a maggio che per diverse ragioni rappresenterà la tipica automobile dell'italiano del 1965-70 sostituendosi a mano a mano alla decenne 600 prodotta a tutt'oggi in oltre 2 milioni di esemplari. Si saprà poi che la sbalzo posteriore non era previsto e fu aggiumto per contenere il motore. Estetica simpatica e abbastanza originale, buona capacità di trasporto bagagli, prestazioni complessivamente brillanti, prezzo proporzionato.


Rossa 2+2 La FERRARI 330G.T. é un elegante granturismo 2+2 di elevate prestazioni, destinata come tutte le Rosse a rimanere il sogno proibito di milioni di Italiani. Il motore é il classico 12 cilindri a V impiegato per dalla FERRARI; la cilindrata é di 3967 cm3, la stessa della precedente 400 SUPERAMERICA .La velocità massima dichiarata dalla Casa é di 245 km/h. Nella prova di novembre tocchiamo i 224.


1965 Sedile passeggero eiettabile, coprimozzi estendibili, rostri che fuoriescono dal paraurti, scudo d'acciaio che si solleva a protezione del lunotto: tutto rigorosamente "non di serie". La verità é una splendida automobile costata la bellezza di 45.000 dollari, che ha un motore 6 cilindri di 3995 cm3 da 286 CV ed é capace di raggiungere i 250 orari (ne esiste anche una versione da 335 CV, che tocca i 270 km/h) : ASTON MARTIN DB5.


1966 Si sente l'esigenza di una versione un po' piu' vivace della Fulvia berlina sussiegosa , ma un po' priva di grinta. E la Lancia sfodera una coupé destinata a fare strada. Anche perché nelle corse, visto che la versione HF coglierà parecchi allori di prestigio: per il momento, ci si accontenta del 1200 da 80 CV, che permette di sfiorare i 160 km/h.
Nella prova di aprile, piacciono la tenuta di strada e il motore, meno la frizione.


Se l'Alfa rappresenta l'italia style per la media borghesia che gode del boom economico nazionale, Ferrari e Maserati diventano i miti per l'upper class. Si tratti di coupé come la bellissima 275GTB di Maranello o di berline di rappresentanza come la Maserati 4 porte. Cinque metri di lusso spinti da un possente V8 da 260 CV, che la porta quasi a 230 km/h. Con un comportamento sicuro e tanto confort.


1967 La Fiat sente il bisogno di una nuova madia-superiore, che si collochi un gradino sopra la 124 e prenda il posto delle ormai obsolete 1300-1500. La battezza 125 e la dota di un 1600 bialbero di concezione moderna, con 90 CV. Il prezzo é interessante: 1.300.000 lire, inferiore a quello della Giulia 1.6 Provata in giugno, rivela buone prestazioni e ottima tenuta di strada, ma consuma troppo.


1968 Dalla Germania, prostrata dalla guerra, arrivano segnali di ripresa industriale, la BMW riscuote un buon successo con la 1600 , alla quale decide di affiancare versioni piu' brillanti: sono la 1600 ti e la 2002 Messe alla prova in agosto, rivelano buone prestazioni; anche la frenata é sicura. All'interno, c'é qualcosa da migliorare, a partire dalla strumentazione.


1969 Un'auto importante, la Fiat 128: é la prima Fiat ad adottare lo schema della trazione anteriore con motore anteriore trasversale. E deve raccogliere l'eredità della 1100. Resterà in produzione, dopo vari restyling, fino al 1985. Questa prima versione con motore 1100 da 55CV, é oggetto di una mega prova su strada in luglio, nella quale raccoglie giudizi piu' che lusinghieri. Unica insufficenza, per l'eccessiva sensibilità per il vento laterale.

Assomiglia parecchio alla nuova media Fiat, ma porta il marchio dell'Autobianchi. Dalla Primula eredita lo schema meccanico, con trazione anteriore e motore anteriore trasversale. Nella pagella pubblicata in settembre, merita ottimi voti, con qualche riserva sulla rumorosità del motore e sulla sensibilità eccessiva al vento laterale. E' ben rifinita e costa 1.316.000 lire poco meno di una Fiat 125 :l'alternativa nazionale si chiama A111.
I nostri fotografi sorprendono un prototipo ancora mascherato della nuova Autobianchi: si chiamerà A112


1970 E' un mito per i ragazzi. Vogliamo considerarla la risposta Italiana alla Mini ? Una generazione di giovani l'ha desiderata. Piccola, ma brillante, l'A112 permetterà, nelle sue varie declinazioni (Abarth compresa), a una moltitudine di neopatentati d'imparare a guidare sul serio. Qualcuno fini per diventare un campione di rally. La prima versione, provata a febbraio, era brillante, ma rumorosa e lentina in ripresa. L'utilitaria è si piccola ma scattante e sportiva.

Si passa all'anteriore. Anteprima gustosa sul fascicolo di luglio: camuffata, ma quasi definitiva, viene sorpresa l'erede della Fiat 850, la 127. Che porta una rivoluzione tecnica: basta motore posteriore a sbalzo e trazione posteriore, si passa al "tutto avanti". Intanto, si mette alla prova per 40.000 km la 128 , percorsi alla media ddi 92 km/h. A parte qualche difetto di gioventu', il test finisce positivamente.


1971 L'Alfa parla napoletano. In arrivo dal sud. C'é fermento, in casa Alfa Romeo. In agosto si prova la 2000, evoluzione della 1750 : é potente e veloce, sta bene in strada, frena con sicurezza, ma la linea ormai é un po' datata. Un'ampia presentazione merita in ottobre anche l'ALFASUD prodotta a Pomigliano d'Arco (NA) , monta un boxer 1200 da 73CV: si scontrerà con 128, Escort, Kadett e diverse volkswagen.


1972 E' ancora un'epoca d'oro per l'Alfa Romeo: debutta l'Alfetta, destinata a diventare un'icona. Erede della tradizione di berline Alfa, monta una versione potenziata del bialbero utilizzato sulla 1750: i voti nella pagella di luglio sono eccellenti. In ottobre, tocca all'Alfasud: va abbastanza bene, ma i giudizi raggiungono solo la sufficienza per rifiniture, elasticità del motore e ripresa.



Da Quattroruote numero 604, collezione del Febbraio 2006

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